Il Fico Comune (Ficus Carica), appartenete alla famiglia delle Moracee, si presenta come un albero piuttosto possente, dalle altezze generalmente variabili dai 6 ai 10 metri; la corteccia che riveste il tronco tortuoso è ruvida e grigia, e i rami terminano con gemme appuntite, ricoperte da squame verdastre. I rami sono mascherati da grandi foglie verdi, oblunghe, scabre, dai contorni ovali: ancora, le foglie presentano 3 lobi (trilobate) o 5 (pentalobate), ognuno dei quali è delineato da un contorno piuttosto irregolare e dentato. La specie ha due forme botaniche che semplicisticamente possono essere definite come piante maschio e piante femmina, dato che la prima (pianta maschio, o caprifico) costituisce l'individuo che produce il polline con frutti non commestibili, mentre la seconda o fico vero (pianta femmina che produce frutti commestibili) produce i semi contenuti nei frutti. Il frutto, dalla forma vagamente a pera, ha la buccia di colore rossiccio o rosso scuro o verde a seconda delle varietà; la polpa ricca di granelli, si mangia fresco, essiccato o ridotto in composta o confettura; è un frutto dolcissimo, carnoso e squisito che attira la curiosità di insetti ed uccelli. Il fico è una pianta tipicamente xerofita; pertanto, quando la temperatura scende al di sotto dei 10°C sotto lo zero, con ogni probabilità la pianta muore. Sebbene il fico si adatti con molta facilità ai terreni e alle zone in cui viene piantato, ama i terreni argillosi e sabbiosi, viceversa il fico soffre terre ad alto grado di umidità. L'essiccazione dei fichi rappresenta un'ottima tecnica di conservazione dell'alimento: questa usanza è per lo più diffusa nel sud Italia, dove il clima caldo ne favorisce l'essiccazione omogenea. Il fico dev'essere raccolto a piena maturazione e, successivamente, fatto essiccare al sole con l'ausilio di trattamenti fisici o chimici.